Hotel Commercio
di
Gian Carlo Pizzi
Solitaria Piazza Fontana, coltelli di neve
pugnalavano il silenzio della sera.
Era già buio, e andavo al richiamo della luce dell’Hotel occupato.
Entrai percorrendo il lusso in rovina di rosi tappeti rossi
lungo le porte di stanze, i cavi elettrici tirati e voci interrotte.
Qui i tedeschi trascinarono i corpi torturati
e andavano tenendo al braccio ragazze bionde.
Ma pagarono il loro tributo di trecce e capelli.
Dietro di me, dal fondo,una voce mi chiamò:
“Chi cerchi,compagno?”
Mi voltai e vidi un volto intellettuale, un corpo contadino, e riconobbi
me stesso.
Era la prima volta che mi chiamavano “compagno”.
Oh rosso battesimo!
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