Dubbi sui pregiudizi anticoreani

di

Ivan Senin

 

La scorsa settimana, dopo il lavoro, mi sono concesso la classica fuga dalla realtà quotidiana andando in un locale. Un classico locale, un classico venerdì sera, una classica birra e un classico compare da banco del bar. Insomma, si è trattato di una serata di disquisizione sui massimi sistemi (la cui profondità man mano variava in base al grado alcolico): donne, politica e naturalmente religione! Finisce sempre con quest'ultima, perché si tratta di un argomento senza fine dove nessuno potrà mai avere ultima parola. Ma stavolta a catturare la mia attenzione è stata la posizione politica sostenuta dal mio compare, come lui stesso sostiene, consapevolmente! Sfogliando le foto sul suo cellulare, a un tratto, si è fermato scuotendo la tasta, sbuffando e ridendo maliziosamente. Al che io ho pigramente posato il mio bicchiere sul banco, incuriosito da cotanta allegria. “Cos'è che hai visto?” (Gli ho chiesto) -Eh? (si è voltato lui, improvvisamente) Guarda qui! Ma è ridicolo! Che pagliacci! Così mi sono sporto in avanti per vedere sullo schermo del suo smartphone il motivo di tanta ilarità e indignazione... Ciò che ho visto, devo ammettere, mi ha strappato un sorriso. Era una foto del leader nordcoreano, ritratto mentre assegnava delle medaglie ai generali del suo esercito. E fin qui niente di strano. Ma i suddetti generali avevano la giacca tanto affollata di decorazioni da non poter più offrire alcuno spazio sul petto al loro Capo di Stato, il quale ha dovuto migrare altrove, appuntandole sui pantaloni. -Beh (ho detto) sì... un po' strano, lo devo ammettere ma non più strano di quanto possiamo vedere qui da noi... -Ma cosa dici?!? (il mio interlocutore di una sera si indigna) Questi sono pazzi e il loro Kim Chen... o com'è che si fa chiamare? Il "tu sai chi..." è un pazzo scatenato, un dittatore che ha soggiogato il proprio popolo! Assassino e mostro di prima categoria! (Mi fermo per un'attimo a osservarlo. Quelle che avevo udito non sembravano essere davvero parole sue. Avevano piuttosto l'aria di un mantra, inculcato nella sua mente, un programma attivato. Altrimenti perchè arrabbiarsi tanto?) -Senti... Ma come fai a saperlo? (l'ho incalzato) -A sapere cosa?!? (mi ha risposto, palesemente sorpreso)  -A sapere queste cose. Come fai a sapere che ha soggiogato il suo popolo e che è un pazzo assassino? -Ma l'ho letto una volta su... (Si è concentrato per ricordare il nome di qualche testata giornalistica dal nome illustre e altisonante) beh ... l'ho letto, ora non ricordo dove, ma non importa! Ma dai! Ma lo dicono tutti! Non è mica una novità! -No... Non lo è... (Ho concluso io)

E a questo punto siamo approdati alla religione, argomento conclusivo della serata, ma tornando a casa le sue parole non mi davano pace... “Lo dicono tutti”, ripetevo a me stesso... “Lo dicono tutti”... Ho già sentito questa frase da qualche parte. Ma dove?! Che lo dicano tutti è un conto, ma cos'è che sappiamo realmente? Davvero tutti noi sappiamo? Cosa so io sul Nord Corea? Forse assolutamente niente... E come potrei saperne di più? Andandoci di persona? Non posso permettermelo ora... E allora in che modo? Forse leggendo le notizie non confermate e diffuse da fonti autorevoli? No, non voglio sapere ciò che "sanno tutti", voglio sapere la verità. A questo punto ho iniziato a pormi delle domande che reputo fondamentali. Forse così avrei potuto davvero trovare risposte veritiere: Perché le armi nucleari del Nord Corea preoccupano così tanto gli Stati Uniti, il Paese che dal Nord Corea è più lontano geograficamente, nonché l'unico al mondo ad aver effettuato attacchi nucleari su obiettivi civili? Perché il Nord Corea viene considerata un Paese aggressivo se la sua dottrina militare di carattere difensivo (contrattacco) e non offensivo (attacco)?  John Carrie si dichiarò molto preoccupato per i fatti di gennaio 2015 (il primo test nordcoreano con la bomba a idrogeno) e chiese un incontro tra i membri dell'Onu per intimare al Nord Corea il disarmo nucleare. Cos'ha spinto il Nord Corea a effettuare tale passo? Quante volte gli Usa hanno attaccato la Corea del Nord e quante i nordcoreani invaso gli Usa o qualsiasi altro Stato? L'80% del territorio nordcoreano composto da colline e montagne, una conformazione geografica che non agevola lo sviluppo agricolo. Se consideriamo che la popolazione del Paese nel 2013 ammontava a 24,9 milioni di persone, soddisfare il fabbisogno giornaliero degli abitanti non sarà certo cosa semplice.  Come può un Paese piccolo come la Corea Popolare riuscire non solo a provvedere al proprio sostentamento nonostante il perenne stato di guerra, le sanzioni e l'embargo, ma addirittura progredire economicamente, militarmente e demograficamente (di circa 140 mila abitanti all'anno)? La Sudcorea sostiene che la Corea Popolare sia schiava di un regime militare. I nordcoreani, a loro volta, sostengono che i propri cugini del sud siano sotto il regime militare americano che, ogni anno, incrementa la propria presenza e che le armi nordcoreane sono in realtà puntate contro quelle dell'occupante straniero in Sudcorea. La domanda allora è se nella Corea del Nord regni l'esercito di quale Paese?  Secondo Wikipedia tutti i più gravi problemi del Nord Corea sono imputabili alle altissime spese dovute al mantenimento dell'esercito. Ma mi domando, cosa dovrebbe fare un Paese costantemente in stato di guerra, sottoposto a continue intimidazioni e al cui confine si sono concentrate le forze dell'esercito più grande e potente del mondo, lo stesso che nel 1945 - insieme a quello sovietico - ha contribuito a dividere un'unica nazione in due parti? Margareth Thatcher una volta affermò che i Paesi Occidentali dispongono di forze necessarie per rispondere all'attacco nucleare sovietico. L'Unione Sovietica possedeva enormi risorse per rappresentare un'effettiva minaccia alla pace mondiale. Ma come può esserlo allo stesso modo un piccolo Paese come la Corea del Nord? Si potrebbe imputare tale preoccupazione all'effettiva grandezza dell'esercito nordcoreano. Ma non dimentichiamo che quello stesso esercito non svolge solo funzioni militari: nel Paese molte opere pubbliche  e molte costruzioni militari e civili, nonché la rete stradale, sono erette dalle forze armate.

Quando si parla del Nord Corea e del suo sistema politico si ricorre spesso al termine "totalitario". Stando però al significato del termine "totalitario" secondo lo storico Andrej Fursov, qui dovremmo essere in presenza di due caratteristiche: un sistema economico capitalista (totalitario nel momento in cui ha inglobato tutti i mercati) e la suddivisione della società in classi, é realmente così? Forse questi signori che tanto amano parlare di "totalitarismo" dovrebbero usare il termine "dittatura". Molti sostengono che il governo della Corea del Nord attui una politica repressiva. Ma cosa sono le sanzioni economiche subite dallo stato nordcoreano se non una forma di repressione chiamata con un altro modo e giustificata legalmente? Quasi tutte le notizie che apprendiamo noi occidentali sulla Corea del Nord provengono dalla Corea del Sud, lo stesso Paese che si trova in stato di guerra proprio con la Corea del Nord. Se consideriamo, inoltre, che in Corea del Sud "parlar bene" della Corea del Nord "e diffonderne la propaganda", considerato un reato punibile con fino a sette anni di carcere, come possiamo pensare di apprendere una sola notizia positiva sullo Stato di Kim Jong-un, se non addirittura vera e attendibile? Ci sono poi i presunti "fuggitivi" nordcoreani che raccontano storie incredibili alla stampa sudcoreana la quale, con l'appoggio di quella occidentale, diffonde quelle notizie che noi occidentali leggiamo ogni giorno sotto la voce “verità”, seppure non confermate o non verificate. (insomma, secondo il principio "un tizio mi ha detto che...") Se la Corea del Nord fosse un Paese così retrogrado, allora perché è uno Stato laico? Al momento di attaccare o di sanzionare un Paese, spesso il suo leader è definito dalla stampa e dai Capi occidentali, "pazzo", "visionario" o "staccato dalla realtà". é il caso di Gheddafi, definito "eccentrico" durante la sua visita a Roma nel 2010, poi diventato improvvisamente "pazzo" nel 2011. Se sono tutti davvero così pazzi, perché è tanto difficile trovare la traduzione dei loro interventi pubblici o quella delle loro interviste, ovvero delle dichiarazioni che attesterebbero a pieno titolo tale diagnosi? Avete mai sentito parlare dei cosiddetti "Stati canaglia", considerati una minaccia per la pace nel mondo? Sono rimasti in quattro (gatti): Iran, Siria, Sudan e Corea del Nord. Fino a poco tempo fa la lista era ben più lunga e contava anche Jugoslavia, Libia, Afghanistan, Iraq e Cuba. Conosciamo tutti molto bene che prezzo abbiano pagato per essere depennati dall'elenco. E a ben vedere, atlante alla mano, si trovano tutti al confine tra Nord-America e Sud-America, in Medio o Estremo Oriente. Sarà un caso che tutti i cattivi abitino in posizioni tanto strategiche geo-politicamente?