La bandiera della pace resta, per ieri, per oggi, per domani

Tutte e tutti coloro che compongono la redazione di aurora hanno deciso, in merito al dibattito in corso in Italia sul futuro delle bandiere di pace, che le nostre non saranno ripiegate in un cassetto, continueranno a sventolare alle nostre finestre e ugualmente resterà la bandiera dell’arcobaleno sul nostro sito aurorarivista.com. Questa bandiera è oggi memoria della più straordinaria mobilitazione mondiale per la pace mai avvenuta prima, è la convinta adesione ad una cultura di pace e di giustizia che inscindibili sono il nostro orizzonte culturale e politico, sempre nella pluralità e nel confronto, sono un impegno già preso contro altre terribili e drammatiche intenzioni di guerra e di morte che alcuni governanti prendono con l’interesse di garantire al Nord del pianeta la possibilità di procedere a consumare più di quello che produce, mantenendo un tenore di vita che è ottenuto solo a danno degli altri abitanti del mondo. La tragedia irakena crediamo poi apra una pagina difficilmente ricomponibile sullo scenario internazionale. La credibilità dell’occidente è definitivamente destinata ad evaporare. Il popolo irakeno in maggioranza sciita (il 70%) non potrebbe che esprimere, se lasciato libero di votare, un governo conseguente ai suoi orientamenti culturali e religiosi. Ma ora che le risorse di quella nazione devono essere controllate e sfruttate dall’occidente, l’occidente difficilmente permetterà libere elezioni. Chi crederà la prossima volta ad una guerra scatenata per portare la democrazia? Quindi: ieri, oggi, domani, subito, sempre, PACE.

Maggio 2003
la redazione